Strato di pendenza e calcestruzzi cellulari espansi

Strato di pendenza e calcestruzzi cellulari espansi

Normativa

Lo strato di pendenza ha a funzione di portare il piao di inclinazione dell'elemento di tenuta e/o al vapore al fine di attivare una corretta raccolta e smaltimento dell'acqua piovana o di irrigazione.

Esso viene introdotto in una stratigrarfia quando l'elemento portante non è in grado di assolvere al correttto deflusso delle acque verso gli elementi di scarico.

Deve essere localizzato inferiormente all'elemento di tenuta, e quando realizzato "a umido" (es. massetto sabbia cemento o cls) dovrà essere eseguito direttamente sopra all'elemento portante senza interposizione di elemnti impemreabili, anche provvisori.

Può essere realizzato in calcestruzzo alleggerito e non gettato direttamente sopra l'elemento portante o tramite l'impiego di pannelli preformati anche termocoibenti.

Esso dovrà prevedere una pendenza minima del 1%; nel caso di coperture con pannelli termoisolanti posti sopra l'elemnto di tenuta (tetto rovescio o duo/sandwich) la pendenza non dovrà essere inferiore al 1,5%; mentre per coperture con elemento di tenuta in lamiera metallica, la pendenza minima dovrà essere pari al 3%

Nel caso in cui vengano impiegati calcestruzzi cellulari espansi realizzati in opera, non è possibile l'applicazione delle membrane bitume polimero a diretto contatto con cemento cellulare, dovrà essere previsto l'interposizione di un massetto cementizio tradizionale o di un pannello termoisolante. E' compito del progettista verificare la compatibilità chimico-fisica fra i vari elementi e strati.

A tal proposito, con una nota tecnica del 2007, Federchimica determin le cause del degrado precoce rilevato in alcune zone dei manti impermeabili costituiti da membrane bitume polimero posate a vista su cemento cellulare.
Il fenomeno di invecchiamento del manto è  ampiamente diffuso, indipendentemente dalla tipologia di membrana bituminosa impiegata; le cause possono essere causate da fattori molteplici, tra cui:
- scarsa adesione del manto a cemento cellulare, esponendo l'impermeabilizzazione all'azione del vento tramite il formarsi di corrugamenti, ritiri, reptazione del manto ecc; ed all'azione della grandine, che, rispetto ai manti ben incollati, deteriora con maggiore facilità
- scarsa resistenza alla compressione del cemento cellulare, il quale sottoposto anche al semplice pedonamento degli addetti alla posa, crea depressioni che danno origine a ristagno d'acqua con conseguente innesco di fenomeni degenerativi dello stesso.
- l'applicazione su cemento cellulare delle membrane avviene frequentemente su un getto non perfettamente asciutto in tutto il suo spessore, provocando ristagni d'umidità, dando origine a tensioni di vapore che non trovando sfogo si condensa sotto al manto impermeabile nelle zone in ci è meno aderente, causando formazioni di bolle in corrispondenza delle quali il manto si può degradare precocemente
- la presenza costante di umidità può causare la migrazione di additivi schiumogeni. Tali additivi sono certamente di origine organica, pertanto potenzialmente aggressivi.
E' pertanto vivamente sconsigliato l'applicazione di membrane bitume polimero a diretto contatto con cemento cellulare.